I periti industriali: 3 milioni di famiglie vivono in case danneggiate e insicure

Oltre 150 mila interventi negli edifici da parte dei vigili del fuoco solo nel 2015 (+20% rispetto al 2010) per problemi di statica, impiantistica o per fughe di gas; circa 3 milioni di famiglie che vivono in case danneggiate e non sicure; ma soprattutto un numero di infortuni e decessi, per incendi o esplosioni dentro le mura domestiche, superiore rispetto a
quello provocato dal terremoto. Sono solo alcuni dati che il Centro studi Opificium del Consiglio nazionale dei periti industriali ha elaborato a partire dalle banche dati Istat e Vigili di fuoco per il 2015 e resi noti a Milano, in occasione dell’incontro ‘Italia casa sicura’. “Cifre drammatiche — commenta il Consiglio nazionale — che mettono in
evidenza un dato allarmante: non sono solo i danni strutturali (dovuti ad eventi sismici) la causa di vittime e infortuni, ma una molteplicità di fattori (fughe di gas, esplosioni elettriche, impianti non a norma, ecc), spesso poco considerati dall’opinioni pubblica”. Dalla prevenzione del rischio sismico e da impianti elettrici non a norma, fino alla dispersione
energetica e alla conoscenza complessiva del patrimonio abitativo: per i periti industriali sono queste le quattro
ragioni principali per dire sì all’introduzione del Fascicolo del Fabbricato: “Se infatti si considerano i gravi incidenti che derivano dalle altre condizioni in cui versano gli immobili, è evidente come il tema assuma una dimensione globale che non può in alcun modo esser trascurata né più rinviata”.

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